Bal Thackeray

Bal Thackeray
Thackeray nel 2012

Shiv Sena Pramukh
Durata mandato19 giugno 1966 –
17 novembre 2012
PredecessorePosizione creata
SuccessoreUddhav Thackeray

Dati generali
Partito politicoShiv Sena

Bal Keshav Thackeray, noto anche come Balasaheb Thackeray (Pune, 23 gennaio 1926Bombay, 17 novembre 2017), è stato un politico indiano.

Fondò, nel giugno 1966, il partito radicale nazionalista indù Shiv Sena, che guidò sino alla sua morte, attivo principalmente nello stato del Maharashtra[1] e ostile a qualsiasi forma di influenza islamica.

Thackeray iniziò la sua carriera professionale come fumettista presso il quotidiano in lingua inglese The Free Press Journal di Bombay, ma lasciò il giornale nel 1960 per fondare con il fratello il settimanale politico, Marmik.[2] La sua filosofia politica è stata in gran parte plasmata da suo padre Keshav Sitaram Thackeray, una figura di spicco nel movimento Samyukta Maharashtra (Maharashtra Unito), che sosteneva la creazione di uno stato linguistico separato per chi parlava marathi. Attraverso Marmik, Bal Thackeray ebbe una grande influenza politica nello stato, soprattutto a Bombay.[2][3] Un rapporto di indagine di Human Rights Watch, presentato al governo, rilevò che Thackeray e il primo ministro del Maharashtra Manohar Joshi avevano incitato i membri dello Shiv Sena a commettere violenza contro i musulmani durante le rivolte di Bombay del 1992-1993.[4][5] Diventò anche noto per avere professato la sua ammirazione per Adolf Hitler.[6][7][8]

  1. ^ (EN) Berger, Peter e Heidemann, Frank, The Modern Anthropology of India: Ethnography, Themes and Theory, Routledge, 2013, p. 179, ISBN 978-1134061112.
  2. ^ a b (EN) The legacy of Shiv Sena supremo Bal Thackeray, the tiger of Marathi resurgence, in India Today. URL consultato il 20 giugno 2023.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :0
  4. ^ (EN) The Shiv Sena indicted, su Frontlineonnet.com. URL consultato il 14 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2013).
  5. ^ (EN) Smita Narula, Broken People: Caste Violence Against India's "untouchables", Human Rights Watch, 1999, ISBN 1564322289.
  6. ^ (FR) A Bombay le parti au pouvoir venere Adold Hitler, in Marianne2. URL consultato il 13 maggio 2017.
  7. ^ (EN) The Indian who admires Adolf Hitler, in Daily News & Analysis, Mumbai, India, 19 novembre 2012.
  8. ^ Bal Keshav Thackeray, in Treccani, Dizionario di storia, 2011.

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